Leggo un po’ di informazione parallela quella che si definisce “non di regime”.
Quella dei chip inoculati con il vaccino, delle multinazionali, dei post che finiscono con “Svegliatevi!!!”
Stacco.
Dopo mesi di tortura psicologica mio figlio ha vinto e l’abbiamo comprato: uno smart watch.
Penso.
Chi avesse accesso a quel coso, ai dati di quel coso, costato meno di un paio di scarpe da running economiche a Decathlon, saprebbe (o magari già sa… chi lo sa) già oggi:
Dov’è mio figlio
Quanti amici ha (quante chiamate, quanti messaggi).
Che rapporto ha con i suoi genitori, i nonni… la scuola.
Cosa scrive, quanto scrive… se sa scrivere (è un genio? ha deficit? )
Se è agitato durante l’interrogazione mentre è a scuola (il battito è alto ma non sta correndo, è a scuola), che fa al pomeriggio: gioca? Si vede di nascosto con un fidanzatina?
Lo sport, cosa (calcio, basket…), per quanto tempo: è in forma (magari mi faccio rilasciare dall’app il certificato per il tennis!).
Cosa cerca su internet (nooooo….) e tutto quello che significa.
Dorme? A che ora va a letto? Quanto dorme. Si muove? E’ stressato?
E’ felice?
E mi fermo qui senza mille altri “dettagli” che so e ben più di mille che non so.
Stacco: penso ad Arkangel di Black Mirror, a “Nio” di Matrix:
“Pillola rossa o pillola blu?”
Ma esiste una pillola rossa che mi fa vedere il mondo com’è?
Non lo so, ma esiste un tasto “OFF”.
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