Se scrivere è anche ricordare e ricordare è anche testimoniare, allora siamo testimoni di un’epoca.
Siamo, e parlo soprattutto dei non più giovanissimi, gli ultimi testimoni di un’epoca nella quale la vita degli esseri umani non era affiancata da compagni digitali, di un mondo dove ci si orientava leggendo mappe, si scriveva con carta e penna, dove gli amici si incontravano al campetto e ci si sentiva importanti, o poco importanti senza contare i follower sui social.

No, non sono nostalgico, ma il mondo è cambiato e chiederci come il digitale modifica le nostre vite, in modo gentile, leggero, servizievole ma anche inevitabilmente totale, subdolo e irreversibile è oggi estremamente importante.
Lo so, lo so, le solite chiacchiere da apocalittico di inizio millennio.

Allora mi spingo ancora un po’ più in là, perchè digitale non vuol solo dire sapere dove siamo, cosa cerchiamo, cosa postiamo, ecc.; digitale è anche quel processo che cerca di tradurre in numeri, gesti, azioni, desideri, amicizie, emozioni, pensieri, volontà e si, lo dico, il nostro essere, la nostra coscienza. E ci sta riuscendo.

E ancora: il digitale di oggi, l’AI ma non solo, ci costringe a rileggere l’uomo nei suoi aspetti più profondi a chiederci chi siamo, cosa vuol dire pensare, creare, amare, essere liberi e consapevoli.

Oggi, al nostro fianco, magari nella nostra tasca, abbiamo un nuovo compagno di viaggio che spesso è già, e comunque sarà, più intelligente di noi.

E questa specie non umana, anche se non ha ancora le sembianze della ragazza di Ex Machina, è parte della nostra quotidianità, ci aiuta nel prendere decisioni più di quanto pensiamo, influenza le nostre scelte e il nostro modo di vivere la realtà.

– Vi confesso che a questo punto mi torna in mente la scena della cena del film “Don’t look up” (ma non “spoilero”). –

Concludo il post con l’invito a tornare su questo sito dove, in un po’ di “matti”, lasceremo le nostre riflessioni su “reale” e “virtuale”, la nostra personalissima visione di uomini e di mondi; concludo con l’invito alla riflessione e alla consapevolezza, qualsiasi siano le domande che vi porrete e qualsiasi siano le risposte che vi darete.

Perché sia che decidiamo di farci o di non farci delle domande questo presente/futuro succederà comunque, ma la scelta di provare a capirlo, o di solo subirlo, beh, quella è una nostra scelta.

Cheers.