Liberi dal libero arbitrio

Pensiamo a un’autostrada di un weekend di agosto: una fila di auto che si estende per km direzione mare. L’ingresso di una fabbrica alle 8 di mattina di un lunedì di novembre. Il vagone di un treno pieno di pendolari. La fila fuori da un Apple store nel momento in cui esce un nuovo iPhone.
Adesso usciamo dalla scena, silenziamo per un attimo il nostro senso di superiorità e immaginiamoci di essere in compagnia di una creature che viene da un altro pianeta o solo di una formica, di un delfino, di un albero di pere o di un Neanderthal che parlano la nostra lingua: convinciamolo che quelle centinaia di persone che fanno la stessa cosa, nello stesso momento, vestite nello stesso modo, con in mano lo stesso telefono e nell’anima, spesso, gli stessi stress, sono libere.

“L’uomo può sì fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che vuole” come dice Schopenhauer e saperlo, oggi più che mai visto che la nostra volontà è sottoposta a conoscenze e intelligenze sempre più sofisticate, ci rende un po’ più liberi.

P.S.: chissà se l’albero di pere si sente libero di far diventare le foglie prima gialle e poi rosse e di lasciarle cadere.